La radioterapia 3.0 sta rivoluzionando il trattamento dei tumori. In sinergia con le nuove terapie sistemiche, può fare la differenza nel trattamento del tumore del retto localmente avanzato, consentendo addirittura di risparmiare l’intervento chirurgico a tanti pazienti. Ma i suoi benefici, in termini di trattamento si estendono ormai anche ad alcune forme tumorali metastatiche, come quella dell’ovaio. Sono esempi concreti di come le moderne tecniche di radioterapia stiano rivoluzionando la prognosi e l’aspettativa di vita di tanti pazienti. Se ne è discusso a Roma in occasione del congresso ‘MRO.34: modern oncology beyond survival’. L’obiettivo di oggi è eradicare il tumore risparmiando i tessuti sani. Perché curare non è solo questione di prolungare la sopravvivenza, ma anche accrescere la qualità di vita, riportando il paziente ad uno stato di ‘salute’, in linea con il concetto dell’Oms (benessere psichico, fisico e sociale). E a ciò tendono i moderni trattamenti oncologici e la radioterapia, uno dei pilastri della cura (viene utilizzata nel trattamento di almeno metà dei tumori, da sola o associata ad altre modalità di terapia) è parte integrante di questo cambio di paradigma. Un pilastro tradizionale, quello del trattamento radioterapico, che ha subito però negli ultimi anni una radicale trasformazione, rendendo questa branca della medicina una protagonista fin dalle prime fasi della cura. E in alcuni casi, come nel tumore del retto, portando una rivoluzione nel paradigma delle cure. Il punto della situazione è stato fatto nel corso del convegno, tenutosi di recente al Gemelli.
Unanime il giudizio che ne è scaturito: grazie alle moderne tecniche di radioterapia (quali l’intensità modulata, la radioterapia adaptive, l’integrazione dell’imaging con la radioterapia, la capacità di utilizzare dei modelli predittivi che si avvalgono di analisi quantitativa delle immagini durante la terapia, la cosiddetta radiomica), si ottengono risultati eccellenti poiché è possibile aumentare la dose, senza gravare sui tessuti sani circostanti e quindi di ottenere un aumento delle risposte complete. La radioterapia adattativa (ART), guidata dalle immagini rappresenta la nuova generazione di trattamenti e consente di colpire il tumore con maggior potenza, risparmiando i tessuti sani perché aggiusta letteralmente il ‘tiro’ o durante la seduta di terapia stessa (con la radioterapia guidata dalla risonanza magnetica) o tra una seduta e l’altra, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.
Gemelli ART, il Servizio di Radioterapia Oncologica di Fondazione Policlinico Gemelli, è uno dei principali centri di riferimento d’Italia, sia per numero di pazienti trattati, che per la modernità delle cure erogate. E per il tumore del retto in particolare è uno dei primi centri in Europa. Come radioterapia oncologica il Gemelli inoltre si colloca tra i primi centri come numero di pubblicazioni scientifiche.