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Policlinico Gemelli - Infarto diagnosticato a distanza e curato prontamente in ospedale . La storia sul British Medical Journal Case Reports

Un defibrillatore impiantabile ha consentito di scoprire un infarto acuto a un paziente a rischio di aritmie mortali e di ‘avvertire’ i cardiologi della centrale di controllo del Policlinico Gemelli che hanno fatto arrivare subito in ospedale l’ignaro paziente, senza sintomi specifici, per salvargli la vita con un’angioplastica. Questa è la storia di Mario, narrata dai suoi cardiologi su British Medical Journal Case Reports.

Seguire i pazienti a distanza, una volta usciti dall’ambulatorio o dal ricovero in ospedale per vedere come si comporta il loro cuore mentre tornano alle loro normali attività quotidiane, persino durante il riposo notturno, è diventato da anni prassi comune, grazie all’importante sviluppo tecnologico che hanno avuto i dispositivi elettronici impiantabili, quali defibrillatori, pacemaker o device per il monitoraggio dello scompenso cardiaco. Il continuo invio di segnali dall’apparecchio impiantato al paziente, alla centrale di monitoraggio dell’ospedale, consente al cardiologo di rilevare i problemi sul nascere e di intervenire tempestivamente, richiamando immediatamente il paziente per un controllo in ospedale, quando qualcosa non va per il verso giusto. È quanto accade da anni al Policlinico Gemelli, dove l’unità di Aritmologia riceve ogni giorno un’enorme quantità di informazioni teletrasmesse dai dispositivi dei pazienti seguiti presso questa struttura. Ma a volte le potenzialità di questi gioielli tecnologici, veri e propri angeli custodi impiantati ai pazienti, superano addirittura le aspettative. Come nel caso del signor Mario (nome di fantasia), la cui storia è descritta dai cardiologi del Gemelli in un articolo appena pubblicato su British Medical Journal Case Reports.  


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