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Policlinico Gemelli – La culla per la vita “Ninna Ho” contro abbandono neonatale e infanticidio

Nel nostro paese il 37% delle donne che non riconoscono il loro bambino dopo il parto sono italiane. Nel 48,2% dei casi hanno un’età compresa tra i 18 e i 30 anni. Sono le cifre che, secondo i sanitari del Policlinico Gemelli di Roma, “fotografo” alcune delle maggiori difficoltà che gravano sull’infanzia, a partire dall’abbandono neonatale, con risvolti tragici che in non pochi casi sfociano anche volenze ed infanticidi, come riportato dalla cronaca delle ultime settimane. Un problema non da poco che il piu’ grande ospedale cattolica intende affrontare con l’inaugurazione – il 3 ottobre scorso - della culla per la vita Ninna Ho. Padrino d’eccezione dell’evento, l’attore Raul Bova. Si tratta – si legge in una nota - del primo progetto nazionale contro l’abbandono neonatale e l’infanticidio nato nel 2008 da un’idea dalla Fondazione Francesca Rava - NPH Italia ETS e della Fondazione KPMG Italia ETS. Con il patrocinio della Società Italiana di Neonatologia (SIN) e della Società Italiana di Pediatria (SIP). La culla è collocata accanto al Pronto Soccorso Pediatrico del Policlinico Gemelli, dove un’équipe di neonatologi, pediatri e operatori sanitari sono pronti ad accogliere e prendersi cura dei neonati che non saranno riconosciuti subito dopo il parto.

L’inaugurazione si è svolta alla presenza di monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale Università Cattolica del Sacro Cuore, per la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS Marco Elefanti Direttore Generale, Andrea Cambieri Direttore Sanitario, Eugenio Mercuri, Direttore Dipartimento Scienze della salute della donna, del bambino e di sanità pubblica, Antonio Chiaretti Responsabile Pronto Soccorso Pediatrico, Giovanni Vento Direttore della UOC di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale. Presenti, inoltre, Mariavittoria Rava, Presidente della Fondazione Francesca Rava, Raffaele Zinno, Partner KPMG, Vicepresidente Fondazione KPMG Italia ETS, e Raoul Bova, nella veste di volontario della Fondazione Francesca Rava.

Ninna Ho – è stato spiegato nel corso della presentazione - è un progetto più che mai attuale e rappresenta una risposta concreta all’escalation degli abbandoni neonatali e degli infanticidi, recentemente riportati dai casi di cronaca. La sua mission è duplice: da un lato ha l’obiettivo di diffondere la vigente Normativa italiana (DPR 396/2000) che consente alle future mamme, italiane o straniere in grave difficoltà, di partorire in anonimato e sicurezza in tutte le strutture ospedaliere pubbliche. Dall’altro, attraverso l’installazione delle culle termiche all'interno dei principali ospedali, la culla offre un'alternativa alle madri che, per gravi motivi, arrivano alla dolorosa decisione di separarsi dal proprio bambino. Le culle rappresentano, infatti, un aiuto e una speranza per scongiurare gesti disperati come l'abbandono dei neonati per strada o nei cassonetti.

 

“L’evento di oggi è importante non solo per la possibilità di offrire all’interno del nostro ospedale, il Policlinico Gemelli, un luogo sicuro quale è appunto la culla ninna ho, dedicata alle mamme in difficoltà che non possono occuparsi del loro bambino appena partorito”, le parole di Monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale Università Cattolica del Sacro Cuore. “Ma è ancora più importante in questo contesto storico – ha specificato il presule - in cui sentiamo che la vita ci sfugge tra le dita, in un tempo di conflitti che si espandono e che sempre di più ci fanno sentire quanto sia preziosa ogni esistenza umana, in modo particolare quella dei più piccoli e dei più fragili. Ricordiamo l’ultima conferenza stampa del Papa, di ritorno dal viaggio in Belgio di qualche giorno fa, in cui ha ribadito con fermezza come la vita vada sempre difesa. L’inaugurazione di questo spazio riservato e anonimo, che offre la possibilità di preservare e tutelare la vita appena nata anche quando agli occhi della madre sembra che non ci siano le condizioni, rende ancora più visibile l’impegno che la nostra Istituzione sanitaria e accademica ha nei confronti della vita umana”.

Per Marco Elefanti, Direttore Generale del Gemelli "il progetto Ninna Ho richiama il diritto al parto in anonimato e la culla è un'alternativa e una soluzione per le mamme che non possono prendersi cura del proprio bambino compiendo, quindi, un grandissimo gesto d'amore nei loro confronti, poiché ne preservano la vita. Ringrazio la Fondazione Francesca Rava, la Fondazione KPMG Italia ETS e tutti operatori sanitari, che sono i primi protagonisti della valorizzazione e dell'umanizzazione di questo importante progetto".

“La nostra Culla per la vita, realizzata grazie al sostegno della Fondazione Francesca Rava e Fondazione KPMG Italia ETS, è posizionata in un luogo sicuro e sempre presidiato”, ha dichiarato il direttore sanitario Andrea Cambieri,”e rappresenta idealmente la massima espressione di “generosità” da parte di una madre in difficoltà verso il proprio bambino, affidandolo a una istituzione anch’essa per vocazione ricca di amore, attenzione e cura quale è l’Ospedale: un messaggio di speranza, di fiducia e di rinnovo dell’alleanza fra il mondo sanitario e tutte le persone che necessitano di aiuto, nel pieno rispetto della garanzia dell’anonimato che da sempre è già presente per le donne che scelgano di partorire in ospedale e ne facciano richiesta”. “La nostra è una struttura concepita appositamente per permettere di lasciare i neonati da parte delle mamme in difficoltà, nel pieno rispetto della sicurezza del bambino e della privacy di chi li lascia in custodia. La culla è posta in un luogo facilmente raggiungibile”, assicure Antonio Chiaretti Responsabile Pronto Soccorso Pediatrico e Professore associato di Pediatria generale e specialistica all’Università Cattolica, che specifica: “La struttura garantisce l’anonimato della mamma che vuole lasciare il neonato, ed è dotata di una serie di dispositivi (riscaldamento, chiusura in sicurezza della botola, presidio di controllo h 24 e rete con il servizio di soccorso medico) che ne permettono un facile utilizzo e un pronto intervento medico per la salvaguardia della salute del bambino. La nostra Culla per la Vita, realizzata grazie al sostegno della Fondazione Francesca Rava e Fondazione KPMG Italia ETS, permetterà alle mamme di affidare il proprio neonato a un luogo protetto e a persone che ne garantiranno sia le cure mediche sia l’assistenza e il supporto morale necessari in tali situazioni”. Secondo l’Osservatorio Nazionale SIN il 37% delle donne che non riconoscono il loro bambino dopo il parto sono italiane. Nel 48,2% dei casi hanno un’età compresa tra i 18 e i 30 anni.


“Come operatori sanitari del settore materno-infantile non possiamo che ringraziare di cuore la Fondazione Francesca Rava e la Fondazione KPMG Italia ETS per aver installato la culla presso la nostra struttura ospedaliera”, afferma Giovanni Vento Direttore della UOC di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale  e Professore Associato di Pediatria generale e specialistica alla Cattolica, “e aver consentito la realizzazione di uno spazio dedicato ad accogliere i più piccoli e bisognosi. Prendersi cura della vita nascente, accoglierla ed amarla rappresenta il nostro principale obiettivo, ancor più nelle situazioni di grande disagio e fragilità”.

“La Fondazione Francesca Rava è onorata di inaugurare insieme a Fondazione KPMG Italia ETS la culla ninna ho al Policlinico Gemelli; uno degli ospedali più importanti d’Italia”, riconosce la Presidente Maria Vittoria Rava, che aggiunge: “Con una frequenza sempre più preoccupante, i media segnalano il ritrovamento di neonati abbandonati, a volte fortunatamente ancora vivi, oppure quando purtroppo è troppo tardi. Siamo di fronte a un fenomeno sociale sempre più grave. Per questo ninna ho intende lanciare un messaggio molto forte: esiste una legge che consente a tutte le donne di potersi affidare all’ospedale come luogo amico, in totale anonimato e senza paura di essere giudicate. Tutti possiamo diventare ambasciatori di questo messaggio e promuovere la normativa DPR 396/2000, al fine di garantire la sua piena attuazione su tutto il territorio, in modo da offrire supporto e soluzioni concrete alle future mamme in difficoltà e ai loro bambini”.

“Siamo orgogliosi di sostenere tramite la Fondazione KPMG Italia ETS e tutto il Network KPMG il progetto ninna ho per contrastare l’abbandono neonatale, in collaborazione con il nostro storico partner Fondazione Francesca Rava e con il Policlinico Gemelli – ha dichiarato Raffaele Zinno, Partner KPMG e Vicepresidente Fondazione KPMG Italia ETS. Un’iniziativa che a nostro avviso esprime bene tutto il potenziale delle collaborazioni tra il mondo del privato, del no profit e del pubblico. Come KPMG crediamo fortemente che la creazione di questi ecosistemi sia indispensabile per avere un impatto positivo sulla società”.

“Ho conosciuto la Fondazione Francesca Rava nel 2010, quando il terribile sisma ha distrutto la già poverissima Haiti”, ha sottolineato infine Raoul Bova: “In quell’occasione sono stato volontario in prima linea insieme a questa straordinaria Fondazione, che si impegna in modo puntuale per chi ha più bisogno in Italia e nel mondo. Sono onorato di essere al Policlinico Gemelli per l’inaugurazione della culla ninna ho; un altro progetto molto concreto, urgente ed attuale realizzato dalla Fondazione Francesca Rava e dalla Fondazione KPMG e che offre, a tutte le donne, una reale alternativa che passa attraverso la conoscenza dei propri diritti. Dobbiamo unire le forze per contrastare il gravissimo fenomeno dell’abbandono neonatale e possiamo farlo diffondendo l’importante messaggio di ninna ho”

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