Portare cure, assistenza medica e solidarietà nelle zone prive di strutture socio-sanitarie. Un sogno, apparentemente difficilissimo da attuare – se non impossibile -, che inizierà a vedere la luce in Vaticano dove papa Francesco benedirà – si legge in un comunicato – due "cliniche modulari mobili" progettate per portare in aree remote e situazioni di emergenza (centri abitati senza strutture ospedaliere, grandi e piccole periferie, quartieri poveri senza servizi essenziali di prima necessità…) cure mediche e assistenza farmacologica. L’iniziativa – che si avvale della consulenza dei professionisti di due tra i più importanti ospedali cattolici, il Bambino Gesù e il Policlinico Gemelli – sarà presentata al Papa mercoledì 20 Novembre in Piazza Santa Marta, nella Città del Vaticano. E vedrà il coinvolgimento, come donatori, l'Associazione Bambino Gesù del Cairo Onlus e l’Hospitals Without Borders (Hwb), promotrici del progetto "Salus".
Le due cliniche modulari, ispirate al motto "Esistono malattie inguaribili, ma non esistono bambini incurabili", sono attrezzate – spiegano gli organizzatori in una nota - con tecnologie d’avanguardia e di ultima generazione, come ad esempio il sistema ecografico portatile Butterfly iQ+ e la piattaforma Teladoc Health Lite V3 per la telemedicina. Il progetto – che vede anche il coinvolgimento della divisione "Sanità modulare" del gruppo leccese RI Spa - mira a "portare assistenza sanitaria e offrire cure alle persone che vivono in zone remote, in situazioni di emergenza o in contesti sociali particolarmente vulnerabili e disagiati, per curare e prevenire le malattie e ridurre i tassi di infezione" seguendo il principio "prevenire è meglio che curare", viene sottolineato nel comunicato di presentazione. L'iniziativa punta, inoltre, "a formare adeguatamente medici, infermieri e operatori sanitari” che operano nelle zone assistite dalle due cliniche modulari" e a "procurare gratuitamente i medicinali in tutti casi" di bisogno. L'Ospedale Bambino Gesù e il Policlinico Gemelli, attraverso la piattaforma delle Telemedecine – si legge nella nota – “metteranno a disposizione i loro professionisti per quelle consulenze che si renderanno necessarie su casi complessi e per l’assistenza durante le visite, per garantire e migliorare il livello delle cure e la capacità diagnostica e terapeutica" a vantaggio degli assistiti, con particolare attenzione ai bambini ed alle fasce sociali più deboli.