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Policlinico Gemelli – Tecnica tailandese per interventi alla tiroide senza cicatrici visibili

Il nome tecnico è TOETVA, è nata nel Sud-Est asiatico, in Tailandia precisamente, e solo pochi giorni fa è stata adottata in Italia dagli endocrinochirurghi del Policlinico Agostino Gemelli a Roma. Si tratta di una tecnica chirurgica per il trattamento delle patologie della tiroide, ( TOETVA e l’acronimo di tiroidectomia endoscopica trans-orale con approccio vestibolare) che consente, nei casi in cui è necessario intervenire chirurgicamente,  l’asportazione della tiroide dall’interno della bocca, attraverso piccole incisioni praticate sotto il labbro inferiore, in modo tale da rendere assolutamente meno visibili le cicatrici. Non per niente la tecnica è stata studiata in Tailandia dove le cicatrici sul collo costituiscono un importante stigma culturale.

L’adozione della tecnica da parte degli endocrinochirurghi del Gemelli è motivata dalla volontà di offrire ai pazienti tutto il possibile ventaglio di tecniche chirurgiche per la tiroidectomia, anche quelle allo ‘stato dell’arte’.  Del resto l’Endocrinochirurgia del Gemelli è uno dei centri a più alto volume in Europa: oltre 1.500 tiroidectomia l’anno, metà delle quali per tumoriche possono insorgere – spiega il professor Marco Raffaelli, direttore della UOC di Chirurgia Endocrina e Metabolica di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e Ordinario di Chirurgia Generale all’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma - anche in persone molto giovani. E sono in molti, soprattutto tra le giovani donne, ad avere una certa ritrosia ad accostarsi a questo tipo di intervento, per timore che possa lasciare una cicatrice visibile sul collo. Per questo, la nostra offerta si è arricchita negli anni di procedure che non lasciano cicatrici visibili sul collo, quali la chirurgia robotica per via transascellare, con il robot da Vinci. Ed è su questa scia che abbiamo deciso di ampliare la nostra offerta chirurgica con la TOETVA”.

 

La tecnica TOETVA è relativamente recente (nasce nel 2014) e per arrivare ad utilizzarla è necessario effettuare corsi di formazione e simulazioni (cadaver lab), perché è un intervento che ha alcune peculiarità nella tipologia di approccio; non ci si può improvvisare insomma. “Come Società Europea di Endocrinochirurgia – prosegue il professor Raffaelli - abbiamo organizzato su questa procedura innovativa anche corsi di formazione in Turchia, in collaborazione con l’Università di Izmir e con il patrocinio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e di Policlinico Gemelli, poiché siamo coinvolti come docenti”.

 

La TOETVA resta al momento un intervento eseguito ancora in pochi centri in Italia e nel mondo, ha indicazioni limitate e richiede un’accurata selezione dei pazienti.

 



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