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Policlinico Gemelli - Tumore alla cervice, cure più efficaci con l'immunoterapia

L'aggiunta di immunoterapia al trattamento standard con chemio-radioterapia offre miglioramenti significativi e clinicamente rilevanti nella sopravvivenza delle donne con una diagnosi di cancro cervicale localmente avanzato e ad alto rischio. È questo il risultato incoraggiante di uno studio multicentrico di fase III pubblicato sulla rivista Lancet, ideato e coordinato da Domenica Lorusso, responsabile della Ginecologica Oncologica di Humanitas San Pio X e professoressa ordinaria di Humanitas University, ex responsabile UOC Programmazione Ricerca Clinica della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS a Roma.

Allo studio ha preso parte anche il professore Giovanni Scambia, direttore dell'Unità Operativa di Ginecologia Oncologica, nonché direttore scientifico della Fondazione Policlinico Gemelli e ordinario di Ginecologia e ostetricia all'Università Cattolica.

Il tumore della cervice è il quarto tumore più comune nelle donne in tutto il mondo e la quarta causa di morte per cancro nelle donne tra i 35 e i 54 anni. Il protocollo prevedeva la somministrazione di pembrolizumab, un inibitore dei check-point immunitari, insieme al ciclo standard di radioterapia e chemioterapia concomitante, seguito da un trattamento di mantenimento con il solo pembrolizumab. Secondo i risultati, il trattamento combinato con immunoterapia, se paragonato a quello standard più placebo, ha ridotto del 30% il rischio di progressione della malattia o di morte. Questo beneficio è stato consistente in tutti i sottogruppi di pazienti, sebbene sia più pronunciato nei casi di malattia in fase più avanzata.

"Si tratta di un traguardo importante, dal momento che - afferma Domenica Lorusso -il trattamento convenzionale, in uso dal 1999, ha un'efficacia limitata, soprattutto per le pazienti con la forma localmente avanzata della malattia. Studi precedenti avevano già mostrato miglioramenti con l'uso di pembrolizumab, sia da solo che in combinazione con regimi chemioterapici, ma solo in pazienti con cancro cervicale metastatico o in recidiva. Questa è la prima volta che testiamo il trattamento in prima linea, per le nuove diagnosi di tumori localmente avanzati". Il profilo di sicurezza di pembrolizumab in combinazione con la chemio-radioterapia è risultato coerente con quelli relativi alle singole componenti del trattamento, senza quindi presentare effetti di rischio cumulativo. Secondo il professor Giovanni Scambia “è il primo studio a riportare un miglioramento significativo nella sopravvivenza per il cancro cervicale localmente avanzato e ad alto rischio.

Crediamo che questi dati possano aprire la strada a un nuovo approccio terapeutico combinato - immunoterapia e chemio-radioterapia - per questo tipo di tumore".

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