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Serafico di Assisi - Una “Carta dei sentieri comuni” in collaborazione con Adoa Verona

“Insieme per garantire alle persone con disabilità una reale inclusione e partecipazione” . Francesca Di Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, spiega così il senso del progetto “Carta dei sentieri comuni” avviato in collaborazione con l'Associazione Diocesana Opere Assistenziali di Verona (ADOA) e presentato in questi giorni al Serafico. 

L’incontro è stato promosso dal segretario generale di Adoa, l’avvocato Tomas Chiaramonte, da Giorgio Mion, professore di Economia Aziendale dell’Università di Verona, e dalla Presidente del Serafico Francesca Di Maolo, nell’intento di avviare un impegno comune per 'fare rete', mettere insieme idee, forze, competenze, studi e ricerche al servizio di persone con bisogni speciali, e, allo stesso tempo, di seguire costantemente i processi culturali della società odierna, tecnologie comprese.

 

Oggetto di particolare attenzione saranno le opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica nell’ambito delle neuroscienze e della cura della persona, con l’applicazione di tecnologie avanzate per la diagnosi, la cura e la riabilitazione delle persone con diverse forme di disabilità. Tra le altre iniziative da adottare figurano  la progettazione e la realizzazione di percorsi di formazione per il benessere dei lavoratori e la realizzazione di  percorsi di ricerca comuni anche in partnership con alcuni Atenei del Paese, per migliorare la qualità e la partecipazione alla vita delle persone più fragili. Un percorso “che – come ha spiegato  Francesca Di Maolo -  mira a realizzare progetti focalizzati sull’inclusione, sulla riabilitazione, sulla ricerca e l’umanizzazione dei percorsi di cura, nella convinzione che le reti di collaborazione siano una grande opportunità di sviluppo e di innovazione e che non possiamo raggiungere da soli, ma solo insieme, i traguardi importanti in tema di sviluppo umano integrale”. L’ esperienza di Adoa l’ha illustrata Tomas Chiaramonte, Segretario generale di Adoa, sottolineando il valore del rendersi “sempre più prossimi, più competenti e più uniti nella cura e nell'accompagnamento verso una vita piena per i fratelli e le sorelle più vulnerabili”. “Quello di oggi – ha aggiunto – è solo l'inizio di un sentiero comune che ci vedrà rafforzare reciprocamente le buone prassi, la riflessione di sviluppo prospettico dei nostri enti, dei servizi che offriamo e in merito all'attualizzazione nelle complessità dell'oggi della nostra missione fondativa. Un'accoglienza straordinaria e piena di attenzioni quella dello staff del Serafico di Francesca Di Maolo, e per noi un'occasione unica di crescita, di sviluppo di nuovi sentieri di ricerca e di innovazione, che ci permetterà di essere sempre più prossimi nel servizio che i nostri enti offrono da secoli alle loro comunità, sempre più competenti e sempre più uniti”.

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