Nel 2024 il nostro Paese in Europa si è classificato al 18esimo posto
“Aria inquinata, difficoltà di accesso all’acqua potabile sicura e servizi igienici inadeguati”. Sono le tre principali “note dolenti” con cui l’Oms richiama l’Italia su Salute e Ambiente nelle nuove Schede di Valutazione redatte in riferimento al 2024. Si tratta dell’annuale studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che mette a fuoco come gli Stati stanno gestendo 8 principali minacce socio-sanitarie nei vari ambiti operativi. Minacce causate, in particolare, da inquinamento atmosferico, acqua non potabile, servizi igienico-sanitari, cambiamento climatico, perdita di biodiversità, esposizione a sostanze chimiche e radiazioni, rischi professionali e rischi ambientali all'interno e intorno alle strutture sanitarie. L'edizione di quest'anno introduce anche un nuovo punteggio riassuntivo, che offre una immediata sintetica lettura su come le condizioni ambientali influiscano sulla salute delle persone nelle aree analizzate.
Il valore medio riassuntivo, calcolato per i 183 Stati membri dell'Oms a partire da 25 indicatori, è stato di 51 punti in una forbice valutativa compresa tra 25 e 81. I migliori 5 Paesi sono risultati Norvegia (81), Canada (80), Finlandia (77), Spagna (77) e Germania (76). In Europa meglio dell'Italia – che ha ottenuto 69 punti - ben 17 Stati. Il nostro Paese presenta in particolare “problemi” sulla qualità dell’aria (che accusa una quantità di Pm25 pari a 3 volte il limite fissato dall'Oms); sull’acqua potabile sicura (il 7% della popolazione non vi ha accesso) e sui servizi igienici (il 21% sono inadeguati). L'Italia inoltre ha attualmente il 15% delle aree terrestri e marine protette, contro l'obiettivo globale di preservare il 30% di terra, acque e mari entro il 2030, pur vantando una “strategia nazionale per la biodiversità e un Piano d'azione”, rivela lo studio. Il punteggio di capacità del Regolamento Sanitario Internazionale (RSI) per le emergenze radiologiche per il nostro Paese è dell'80%. Vi si citano anche le morti per melanoma (6 su 100.000) e il numero di decessi ogni 100.000 persone a causa del radon residenziale, all'anno (4), e si annota l'esistenza di una regolamentazione per apparecchi/lettini abbronzanti artificiali e di normative nazionali sul radon per le abitazioni. Su salute e sicurezza sul lavoro, i decessi ogni 100.000 persone in età lavorativa per malattie dovute a rischi professionali ogni anno risultano 37, contro valori europei che variano da 9 a 41. Ed ancora, si registra 1 decesso ogni 100.000 persone in età lavorativa per infortuni dovuti a rischi professionali all'anno.
“Affrontare i rischi ambientali non è facoltativo: è una ricetta per una salute migliore, economie più forti e un futuro più sicuro. Non si possono avere persone sane su un pianeta malato”, ha affermato la dottoressa Maria Neira, Direttrice del Dipartimento per l'Ambiente, i Cambiamenti Climatici e la Salute dell'Oms. Cha ha esortato “tutti i Paesi ad adottare misure coraggiose e coordinate in tutti i settori per ridurre le minacce ambientali. Investire in aria pulita, acqua potabile e politiche di protezione del clima non è solo un bene per il pianeta. È essenziale per la salute e il futuro delle loro popolazioni”. Tra i Paesi, Norvegia e Canada hanno ottenuto i punteggi più alti in assoluto. Tra le fasce di reddito, l'Argentina ha ottenuto il punteggio più alto tra i Paesi a reddito medio-alto, la Giordania tra i Paesi a reddito medio-basso e il Malawi tra i Paesi a basso reddito. I Paesi europei sono in testa nelle medie regionali, seguiti dalle Americhe, dal Pacifico occidentale e dal Mediterraneo orientale, e da altre regioni. “Le schede di valutazione aggiornate, insieme al punteggio riassuntivo, offrono ora una nuova visibilità ai legami tra ambiente e salute a livello nazionale – l’analisi finale della dottoressa Annette Pruess, Responsabile dell'Unità del Dipartimento Ambiente, Cambiamenti Climatici e Salute dell'OMS, secondo la quale le schede di valutazione sono “uno strumento per i governi per identificare le sfide e definire risposte mirate”.