“Ancora troppe situazioni indegne e gravi irregolarità”
“Liste d'attesa gonfiate, sistemi di prenotazione frammentati e pratiche opache che ostacolano l'accesso alle cure”. Deciso richiamo del Ministro della Salute Orazio Schillaci alle Regioni accusate – in una lettera – di non essere sostanzialmente all’altezza di assicurare una gestione in grado di garantire un positivo accesso alle cure dei pazienti. Nella missiva – la seconda del genere dopo quella dello scorso mese di Ottobre – il titolare del dicastero della Salute scrive al presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, lamentando, tra l’altro, che dalle ultime ispezioni dei Carabinieri del Nas “il 27% delle strutture sanitarie ispezionate presenta ancora irregolarità gravi”. Esiti ispettivi che per il Ministro impongono alle Regioni di “accelerare” perché “non è più sostenibile che in alcune regioni le liste siano ancora immotivatamente e illegalmente chiuse costringendo i cittadini a rivolgersi ai media per veder garantito un proprio diritto costituzionale”. Ed ancora: “Le irregolarità documentate, dalle liste d'attesa artificialmente gonfiate alle agende chiuse arbitrariamente fino alle prenotazioni gestite con elenchi cartacei invece di piattaforme digitali centralizzate – per Schillaci - sono pratiche inaccettabili che minano alla base la credibilità e l'efficacia del nostro Servizio Sanitario Nazionale”.
Nella lettera il Ministro ricorda di parlare a ragion veduta per aver “fatto il medico per oltre trent'anni nel sistema sanitario pubblico” per cui sa di “conoscere bene le difficoltà quotidiane e di comprendere i disagi derivanti da carenze strutturali”. “Tuttavia – specifica - questi fattori non possono in alcun modo giustificare comportamenti che compromettono il diritto alla salute dei cittadini: medici che si rifiutano di rendere disponibili le proprie agende di lavoro al sistema di prenotazione unificato; professionisti che limitano la propria attività nel servizio pubblico privilegiando quella privata in intramoenia, creando, così, un sistema a due velocità con dirigenti che esercitano i dovuti controlli su situazioni che le ispezioni dei Nas hanno dimostrato essere diffuse e sistematiche”. Schillaci si dice poi “dispiaciuto nell'apprendere che a tutt'oggi non sia stata ancora calendarizzata la discussione in Conferenza Stato-Regioni del Decreto Attuativo che prevede in caso di inadempienza regionale l'attivazione di poteri ministeriali sostitutivi”. Nel chiederne l’immediata calendarizzazione sottolinea che “la vigilanza è e deve restare in capo ad ogni Regione, ma la negligenza e la mancata applicazione delle leggi non possono più essere tollerate”. Infine, il Ministro chiede a Fedriga di “sollecitare tutte le Regioni ad adempiere con effetto immediato agli obblighi previsti al solo scopo di garantire ai cittadini una vera sanità efficiente ed equa”.
Non mancano, tuttavia, esempi positivi. Tra i modelli virtuosi indicati da Schillaci, la Regione Lazio dove “i tempi medi di attesa sono passati da 42 giorni nel 2023 a soli 9 nei primi mesi del 2025”. Un risultato che “dimostra che l'applicazione rigorosa delle norme porta risultati tangibili”, conclude il Ministro.